Un caso a settimana nella sola città di Napoli. La violenza giovanile è oramai all’ordine del giorno. Da ottobre scorso ad oggi si contano 27 episodi con Vittime e aguzzini minorenni. Altro dato significativo che emerge dall’analisi degli ultimi sei mesi è il coinvolgimento di ragazzine come vittime ma anche come carnefici. Prima di consumarsi in strada, la scia di violenza corre sui social, si alimenta con insulti e minacce per sfociare in veri e propri agguati. Tra gli episodi più gravi avvenuti nelle ultime settimane c’è il caso dell’accoltellamento di uno studente sedicenne dell’istituto alberghiero di Miano colpito con 9 coltellate da un suo coetaneo nel corridoio della scuola. Ma gli episodi sono molteplici, dalla zia che a maggio scorso ha sfregiato con l’acido due nipoti alla 12enne che in piazza Montesanto è stata colpita al volto con un coltello dall’ex fidanzatino. L’ultimo episodio in ordine temporale, l’aggressione di un branco di circa 30 ragazzini contro una 14enne che aveva mandato un messaggio di troppo al fidanzatino di una delle componenti del branco. Gli aguzzini che sono stati tutti identificati, hanno tra gli 11 e i 14 anni. Intanto è stata identificata la banda di minorenni che da mesi seminava il panico nella movida di Pomigliano. A capo della baby gang una ragazza di 16 anni. Sei i minori denunciati tutti tra i 12 e i 16 anni. Oramai è evidente che quella della violenza giovanile è una vera e propria emergenza.