Cardarelli barelle

Per carenza di medici il Pronto Soccorso del “Cardarelli”, il più grande nosocomio del Mezzogiorno, è di nuovo al collasso

Non c’è più posto e non ci sono più i medici per curare i pazienti al Pronto Soccorso dell’ospedale “Cardarelli” di Napoli. Lo stop ai ricoveri, iniziato ieri, continua nella struttura sanitaria più grande del Mezzogiorno. Il blocco non è inaspettato e rappresenta solo la punta dell’iceberg di una crisi della sanità campana sempre più palese. Eugenio Gragnano, medico in servizio al Cardarelli e segretario aziendale della Anaao, il sindacato di medici e dirigenti sanitari, ad esempio, non è per nulla sorpreso. «La crisi c’è ed è profonda» ha detto Gragnano sottolineando come il problema principale sia la mancanza dei camici bianchi in Pronto Soccorso. Una carenza che ha ridotto all’osso il servizio essendo rimasti in funzione solo due strutture in tutta Napoli: l’Ospedale del Mare e il Cardarelli, due realtà che devono servire un bacino di 3 milioni di persone.

Una crisi strutturale del personale sanitario campano che vanifica anche gli sforzi fatti dal punto di vista infrastrutturale, come ad esempio, i nuovi ambienti del triage e del pre-triage, inaugurati una settimana fa al Cardarelli dove erano state anche avviate nuove procedure, dall’infermiere di processo ai fast track, che avrebbero dovuto assicurare servizi più efficienti e più veloci ai pazienti. Il problema è dunque il reclutamento di unità nella medicina d’urgenza, una disciplina che attira poco perché, come spiegato da Gragnano, in Pronto Soccorso si rischiano aggressioni e denunce per uno stipendio che non è conveniente. Un problema che dovrebbe essere affrontato a livello nazionale ma che richiederebbe comunque tempi lunghi per una soluzione.

DiRedazione

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