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“…Sembrava di vivere un sogno, le note di Chiste è o Paese d’o Sole risuonavano ad alto volume, la commozione e l’emozione del momento fecero luccicare gli occhi a parecchi di noi. Ruppe l’incantesimo il botto di una bottiglia di champagne. Applausi, abbracci, strette di mano… Così ebbe inizio l’avventura di Canale 21.”

Pietrangelo De Gregorio

Canale 21 l’esordio

Era il 25 luglio del 1976 quando l’obiettivo di una telecamera riprese la tradizionale cartolina del paesaggio partenopeo con il Vesuvio sullo sfondo. Per la prima volta sui televisori apparve il panorama di Napoli con la scritta in corsivo “Canale 21”.  

Inizia così la storia della più antica emittente locale napoletana, una realtà che negli anni ha cambiato più volte veste adattandosi ai cambiamenti tecnologici che hanno investito il sistema televisivo italiano.

Con il superamento del monopolio Rai, in seguito ad una sentenza della Corte Costituzione che aveva concesso la possibilità di trasmettere in ambito locale via etere, iniziarono a comparire nuove realtà televisive locali. 

E’ in questo scenario che fu fondata anche l’emittente campana Napoli Canale 21 dall’ingegnere Pietrangelo Gregorio che dieci anni prima, il 24 dicembre del 1966, aveva ideato la prima tv via cavo: ”Telediffusione Italiana – Telenapoli”.

Sei anni prima di quella che viene riconosciuta come la prima tv via cavo, Telebiella, un ingegnere e i suoi collaboratori alle pendici del Vesuvio avevano già fondato una piccola realtà televisiva. 

Gli occhi di quei giovani, rigati ormai dal tempo, lasciano trapelare ancora le medesime emozioni di quando insieme sperimetavano di notte le nuove tecnologie per consentire alla nuova realtà di decollare. Lo racconta Pietro Puzone, collaboratore dell’ingegnere De Gregorio e ancora nel libro paga di Canale 21.

Nel 1976 Telenapoli chiuse e sulle sue macerie fu fondata Napoli Canale 21.

Primo logo di Napoli Canale 21

La scelta del nome non fu casuale, si ispira al primo canale UHF, il 21 appunto, impegnato per le sue trasmissioni oltre al chiaro riferimento all’art.21 della Costituzione che sancisce la libertà di manifestazione del pensiero. L’obiettivo di Gregorio era dar vita ad una tv che fosse di Napoli e dei napoletani, così fu.

Il 15 agosto del 1976 fu inaugurata la nuova emittente campana, Padre Ponticelli benedì Urbi et Orbi l’andata in onda e commosso pronunciò l’omelia augurale ai telespettatori. 

L’avvento del nuovo canale nelle case dei napoletani riscosse subito ampio successo. Grazie anche alla messa in onda, per la prima volta, del film “IL SEME DEL TAMARINDO”. Il giorno successivo non si parlava di altro nel salotto buono della cittadina partenopea. Napoli aveva centrato l’obiettivo e i cittadini si sentivano partecipi di questa nuova invenzione. La programmazione era quotidiana e garantiva una copertura h24 con ospiti di calibro internazionale.

La prima trasmissione in diretta che raccolse enormi consensi fu “ FILO DIRETTO” condotta dallo stesso Pietrangelo Gregorio, perché nessuno si rese disponibile a farlo. 

Gli anni di Achille Lauro

Dopo l’entusiasmo iniziale, il fondatore si rese conto che la televisione per andare avanti aveva bisogno di risorse economiche per ampliare la strumentazione tecnica dell’alta e della bassa frequenza. Bisognava acquistare telecamere nuove e antenne più performanti che migliorassero la diffusione del segnale. Gregorio prima pensò ad un azionariato popolare, poi spinto dai collaboratori, decise di affidarsi ad un imprenditore. Ecco che per la prima volta si affaccia al mondo televisivo Achille Lauro, volto noto della Napoli di quegli anni e già proprietario del giornale Il Roma. “O’ comandate”, così era soprannominato Lauro, comprò il 50% delle quote azionarie e le divise. Il 15% le affidò al dottore  Andrea Torino, odontoiatra e suo uomo di fiducia, e l’altro 35% lo tenne per lui.  

Da sinistra: Gioacchino Lauro (figlio del comandante) Achille Lauro e Andrea Torino”

Con l’avvento di Lauro a Canale 21 la tv fece un salto di qualità. Le capacità economiche dell’imprenditore permisero alla neonata emittente partenopea di migliorare la copertura del segnale. La nuova proprietà acquistò location in vari punti strategici della Campania. Dislocò gli studi e la redazione in Via Posillipo, 22 in una storica villa di proprietà dell’armatore.

Negli anni, l’emittente ha organizzato eventi e festival internazionali oltre a spettacoli televisivi che hanno intrattenuto il pubblico anche di notte.

Il 22 novembre del 1980 l’Irpinia fu devastata da un forte terremoto e tra le cittadine più colpite ci fu anche la città natale di  Pietrangelo Gregorio: Calabritto. L’emittente garantì per la prima volta un servizio di informazione continuo in diretta con il programma “FILO DIRETTO” per tenere costantemente i telespettatori informati. Fu questo il primo di una lunga serie di notiziari speciali che videro in prima linea l’emittente partenopea. I primi 4 anni di vita di Canale 21 furono contrassegnati da ascolti record.

Negli anni ‘80 con la discesa in campo di Silvio Berlusconi come editore, per le emittenti locali iniziò la crisi degli ascolti. I telespettatori erano attratti dai palinsesti proposti dal biscione che programmava vari serial americani diventando così una validissima alternativa alla Rai. Il Cavaliere che da poco aveva acquistato Tv Ischia posò gli occhi anche su Canale 21. 

E’ noto a tutti il racconto del fatidico incontro tra Andrea Torino e il Cavaliere. Un appuntamento di affari al quale sarebbe dovuto andare O’ Comandate impossibilitato per problemi di salute. Al ritorno da Milano Lauro smorzò subito l’entusiasmo di Torino domandogli: Silvio Berlusconi cosa vuole vendersi?”. In pochi secondi l’armatore chiarì ogni dubbio, non avrebbe ceduto nulla.

La Tv, sotto la guida della Famiglia Torino

Nel 1982 Lauro morì e la tv fu commissariata e sfrattata dalla storica sede di Via Posillipo. Era il 1987  quando Andrea Torino  riuscì ad acquistare le quote degli altri soci, a fare un un accordo con il commissariato e a risollevare le sorti della nuova emittente campana.
Dunque inizia per Canale 21 una nuova era sotto la guida della famiglia Torino.

Intanto dalla sede di Via Posillipo la redazione e i suoi dipendenti si spostarono a Pozzuoli in Via Antiniana 121, l’attuale sede.

La nuova sede conta undici studi televisivi ed era in grado di proporre molteplici eventi in diretta  legati al territorio: “La festa di Piedigrotta”, “La supplica alla Beata vergine del Rosario di Pompei”, “Il Miracolo di San Gennaro”, “La festa di Sant’Anna ad Ischia”, solo per citarne alcuni. Negli anni sono stati tanti gli artisti che hanno frequentato gli studi dell’emittente campana, tra questi ricordiamo: Roberto Benigni, Pino Daniele, Mara Venier, Barbara D’Urso, Anna Tatangelo, Gigi D’Alessio e molti altri volti nazionali e regionali che hanno iniziato la carriera televisiva a Canale 21.

– Da Sinistra: Andrea, Tiziana e Paolo Torino

Nel 2005 con la scomparsa di Andrea Torino l’azienda passò in eredità ai figli Paolo e Tiziana. Il primogenito è tutt’oggi presidente del Cda dell’azienda. La sorella dirige da allora la testata giornalistica  del “Vg21”, storico telegiornale della rete. In onda con tre edizioni tutti i giorni in diretta: alle ore 14.00, alle ore 19.30 e alle ore 23.00

Con l’avvento del digitale terrestre nel 2012 l’emittente ha esteso il suo campo di copertura anche nel Lazio con lcn 10. Coprendo così le regioni: Campania, Lazio, Molise e Puglia affermandosi a livello nazionale come la terza tv locale dopo Telenorba e Telelombardia. Il memorabile logo Napoli Canale 21 nel 2013 viene sottoposto ad un restyling grafico e diventa Canale 21 per un brand di respiro ultraregionale.

Nel 2021 in seguito all’ultima riforma da parte del Ministero dello Sviluppo Economico Canale 21 si è aggiudicata lcn 10. La prima posizione sull’arco dedicato alle tv regionale immediatamente dopo le reti nazionali . Dopo più di 40 anni di attività, i storici impianti sono stati spenti e per la diffusione del segnale ci siamo affidati alla società di towering “EI TOWERS” del Gruppo Mediaset. Questo passaggio ha portato un incremento dei siti di diffusione distribuiti capillarmente sul tutto il territorio regionale, garantendo una copertura del 96% della popolazione della Regione Campania.