Nella 36esima edizione della classifica della “Qualità della vita” del Sole 24 Ore, la Campania delude. Nell’ indagine lanciata nel 1990 per misurare i livelli di benessere nei territori italiani, Napoli, pur migliorando di due posizioni e passando dal 106esimo al 104esimo posto, continua a restare nelle parti bassissime della classifica delle province. Il punteggio medio registrato da Napoli è di 411,4: se si pensa che Trento (che risulta prima) totalizza 648,7, mentre la seconda è Bolzano con 633 e terza è Udine con 613,7, si capisce il divario accumulato nell’indagine.
Fanno meglio tutte le altre province campane: Caserta è 101esima (416,9 il punteggio, stessa posizione del 2024), Salerno 90esima (458,3, + 2 rispetto allo scorso anno), Avellino 77esima (491,4, perde quattro posizioni), Benevento 76esima (492,4, stessa posizione di un anno fa). Guardando i singoli indicatori, Napoli è penultima per ricchezza e consumi, 101esima per ambienti e servizi, 93esima per affari e lavoro, 99esima per giustizia e sicurezza e 97esima per democrazia e società, riuscendo a distinguersi solo nella voce cultura e tempo libero (dove si piazza al 37esimo posto sulle 107 province italiane). Benevento va bene in giustizia e sicurezza mentre delude in ricchezza e consumi, affari e lavoro; anche per Avellino la migliore voce è quella legata a giustizia e sicurezza; migliore voce per Salerno è cultura e tempo libero mentre è da zona retrocessione in ricchezza e consumi e non va bene nemmeno in ambiente e servizi; Caserta riesce a tenersi a galla solo con giustizia e sicurezza.


