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Nelle prossime ore è prevista l’udienza di convalida del fermo degli aggressori di Bruno Petrone, il 18 enne ferito a Chiaia.
Sono tutti minorenni, per quattro di loro è arrivato il fermo, per uno la denuncia in stato di libertà. Il giovane giocatore, arrivato da Fondi, nel Lazio, a Napoli dopo un ingaggio sportivo, è stato accoltellato nella notte fra il 26 e il 27 dicembre 2025. “Sembra di vivere in un episodio di Gomorra, non possiamo affidare la vita dei nostri figli alla fortuna”, ha spiegato la madre del giovane “Mi rivolgo ai genitori dei ragazzini coinvolti, gli chiedo di sentirsi responsabili per l’ educazione e la crescita dei figli ”.
Dopo l’accoltellamento si sono costituiti i primi due ragazzini. Si tratta di un quindicenne e di un diciassettenne. Il giorno dopo si sono presentati tutti alle autorità, ammettendo le proprie responsabilità su quanto avvenuto al calciatore diciottenne che si trova ancora in ospedale, in condizioni ancora critiche a causa di due coltellate che lo hanno raggiunto al ventre e al fianco.
A confessare di aver scagliato le due coltellate contro Petrone un quindicenne. Gli altri quattro hanno ammesso invece di aver partecipato all’aggressione.
Bruno Petrone è ricoverato all’ospedale San Paolo di Napoli “Sta meglio, ma non è ancora fuori pericolo – ha riferito la madre – Gli ho stretto la mano e muovendo le labbra mi ha chiesto se potrà tornare a giocare. Ha gioito per la vittoria del Napoli”.
Gli inquirenti sono ancora a lavoro, l’aggressione potrebbe essere stata preceduta da una lite.