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Napoli è sempre di più una città senza regole e nel caos. A testimoniarlo due fenomeni slegati, ma che sintomo delle stesse cause: il mancato rispetto delle norme e l’inciviltà.

Il primo caso da analizzare è quello dell’assalto alle spiagge e dei tanti problemi connessi. Con la stagione estiva alle porte, città sono partite le prove tecniche. Sole e caldo spingono cittadini e turisti sul litorale napoletano, ma non mancano problemi.

Uno dei più gravi è rappresentato dal caro prezzi, con rialzi che sfiorano il 25%. Una giornata in spiaggia ad una famiglia può arrivare a costare oltre 100 euro. Questo si traduce nella corsa alle spiagge libero, dove però sempre più spesso si sta optando per il numero chiuso. Scenario finale, moltissime persone respinte ai cancelli, che non sono in grado di godersi quello che magari è l’unico giorno libero della settimana.

Ma i problemi non finiscono qui, c’è chiaramente quello legato alla manutenzione e alle condizioni delle spiagge. Se si riesce ad accedervi spesso lo scenario a cui si assiste è avvilente: sporcizia e incuria la fanno da padroni, e i bagnanti sono costretti a fare lo slalom tra i rifiuti, il tutto nell’indifferenza di chi dovrebbe vigilare e controllare.

Altrettanto impellente e sintomo delle stesse problematiche, anche il tema della mala movida. Se il divertimento è la socialità sono un diritto, lo sono anche il silenzio e la possibilità di riposare. La tensione tra questi due elementi, apparentemente inconciliabili, si traduce in anni di polemiche e di richieste di regolamenti da parte delle associazioni di quartiere.

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