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Proseguono le indagine per chiarire la dinamica dell’omicidio di Ciro Rapuano per mano della moglie rea confessa. Oggi l’interrogatorio di convalida dell’arresto per Lucia Salemme, la 58enne che ha confessato di aver ucciso il marito Ciro Rapuano, 59 anni, il 4 settembre scorso nella loro casa nel quartiere napoletano di Forcella.
Ad ascoltarla il gip Alessandra Grammatica, dopo le dichiarazioni al sostituto procuratore Giuliano a poche ore dall’omicidio, a cui avrebbe raccontato anni di violenze mai denunciate. Secondo la donna, quella notte il marito avrebbe provato ad aggredirla con un coltello dopo una lite per futili motivi, inferendole una lunga ferita a un braccio. Quindi lei si sarebbe accorta di un secondo coltello sotto un cuscino, l’avrebbe afferrato e avrebbe colpito il marito. una quindicina di tagli alla schiena, altri colpi nella zona tra spalle e collo, ferite profonde anche ad un braccio e nella parte posteriore della coscia. Per il numero esatto di coltellate si dovrà attendere l’autopsia.
Una dinamica che ha fatto propendere la Procura per accusarla di omicidio volontario e non configurare la legittima difesa. Le urla avrebbero fatto accorrere la figlia 30enne, che conviveva con i genitori, anche lei ascoltata dai magistrati. Non si sarebbe accorta di nulla una nipotina di 7 anni. Agli investigatori, Salemme sarebbe apparsa sollevata dopo il gesto compiuto in alcuni momenti, in altri invece pentita. Nel carcere di Secondigliano dove è attualmente rinchiusa è guardata a vista per timore di gesti estremi.