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Pretendeva un posto di lavoro o in alternativa somme di denaro dall’amministratore di un’azienda operante nel settore farmaceutico e da un suo socio. E in mancanza di risposte, non esitava a minacciare le vittime e i familiari, arrivando a danneggiare i beni di loro proprietà. Atteggiamenti aggravati, secondo gli inquirenti, dal metodo mafioso, essendo l’autore legato da vincolo di parentela con un esponente di un clan della camorra.
Poi la denuncia delle vittime alla fine di luglio. Ora la svolta: i carabinieri del gruppo di Torre Annunziata hanno infatti eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei confronti di un uomo ritenuto dai Carabinieri riconducibile al clan Gallo-Cavalieri di Torre Annunziata. E’ accusato di atti persecutori e tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Gli inquirenti hanno potuto verificare come gli atti persecutori si sarebbero intensificati nei giorni compresi tra il 12 e 14 agosto scorsi. L’uomo è stato portato nel carcere napoletano di Secondigliano