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Gli avvocati napoletani sono sul piede di guerra dopo l’accelerazione impressa al processo che vede imputati diversi componenti della famiglia Moccia di Afragola, in provincia di Napoli, ritenuta dalla Procura a capo di una potente organizzazione malavitosa. In una nota congiunta, i presidenti del Consiglio dell’Ordine degli avvocati e della Camera Penale, auspicano l’adozione “dei correttivi necessari a tutelare il ruolo del difensore, primo baluardo delle libertà in ogni stato di diritto, riservandosi l’adozione di ogni ulteriore iniziativa per la tutela del diritto di difesa, precetto irrinunciabile che fonda il giusto processo, e del contraddittorio effettivo tra accusa e difesa”. A seguito del provvedimento di scarcerazione per decorrenza dei termini di custodia cautelare, il Tribunale, ha infatti stabilito un calendario, che, a partire dalla prossima settimana, prevede la celebrazione di circa 3-4 udienze settimanali fino alla fine del mese di novembre ed indica per alcune di queste l’esame di circa 20-30 testimoni, “rischiando di compromettere, sostengono gli avvocati, il diritto di difesa”.