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Il 27 gennaio del 1945 i soldati dell’Armata Rossa entrarono ad Auschwitz, il famigerato campo di sterminio nazista, spalancando quel cancello su cui beffardamente era inciso “Arbeit macht frei,  “Il lavoro rende liberi”. Perciò il 27 gennaio si commemora la Giornata della Memoria per non far cadere nell’oblio l’orrore della Shoah, lo sterminio nei lager nazisti di quasi 6 milioni di ebrei, così come del Porrajmos, l’olocausto di 500 mila tra rom e sinti, sempre nei campi di sterminio nazisti.

Ebbene, a Scampia, in occasione della Giornata della Memoria giovani rom e non, seguiti dai volontari dell’Associazione “Chi rom e… chi no”,  in un video spiegano il significato e l’importanza della memoria per le nuove generazioni di una comunità che vive ancora forti discriminazioni. “La memoria non va celebrata ma tenuta presente nel proprio sapere e agire quotidiano – ribadiscono Emma Ferulano, Barbara Pierro e Biagio Di Bennardo dell’associazione Chi rom e… chi no – per mantenere alta l’attenzione rispetto a quanto accade nel mondo e non restare indifferenti alle ingiustizie, alle discriminazioni, alla sofferenza di tutti e tutte, vicini o lontani che siano”, evidenziano Emma Ferulano, Barbara Pierro e Biagio Di Bennardo dell’associazione “Chi rom e… chi no”.

Inoltre, il 27 gennaio,  Giornata della Memoria, una quercia dei popoli verrà piantata a “Pangea – il Giardino dei popoli e della Non Violenza” affinché cresca anche Scampia, incubatrice non della violenza bensì degli anticorpi contro contro il razzismo e l’esclusione sociale.

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