È ormai diventato un caso internazionale quello dello scippo dell’orologio da 250mila Euro ai danni di Ara Darzi, il membro della Camera dei Lord inglese in vacanza a Capri.
Darzi, rientrato in Inghilterra, aveva rilasciato un’intervista raccontando come, sull’Isola, abbia conosciuto “La criminalità di strada” anche se forse, per certi versi, definirla “di strada” potrebbe, alla luce delle indagini, risultare errato.
Infatti, secondo quando stanno ricostruendo i Carabinieri di Sorrento, sarebbe una vera e propria rete criminale ad aver permesso il colpo, con l’orologio che potrebbe essere anche già stato ricettato.
Il vertice della piramide sarebbe rappresentato da un volto noto nell’ambienti criminale, originario di Napoli.
Sarebbe lui, che tra l’altro in questi giorni pare essere sparito dalla circolazione, a gestire un vero e proprio gruppo formato soprattutto da persone provenienti dall’estero e quindi non presenti nelle banche dati.
Tornando al colpo caprese, sarebbero stati infatti due magrebini a portarlo a segno dopo aver pedinato per 24 ore il Lord. La dinamica ormai è stata del tutto ricostruita, il primo, dei due malviventi, avrebbe finto di colpire fortuitamente Darzi mentre il secondo, passando mentre i due si chiarivano, avrebbe sottratto l’orologio.
A furto compiuto, la fuga che, da quando sarebbe emerso durante l’ultimo tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica tenutosi in Prefettura a Napoli, sarebbe avvenuta grazie ad un gommone noleggiato attraverso dei prestanome.