Sarebbe stata la rottura della pax mafiosa tra i clan Rinaldi-Reale e D’Amico “Gennarella” all’origine della stesa andata in scena a San Giovanni a Teduccio, quartiere della periferia orientale di Napoli, la scorsa Pasqua. A cinque mesi dai fatti, i carabinieri, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, hanno arrestato due persone, gravemente indiziate di pubblica intimidazione con uso di armi, “stesa” e di detenzione e porto abusivo di armi.
Nella serata del venerdì santo, era il 18 aprile, alcuni colpi furono esplosi a pochi passi dalla parrocchia di San Giuseppe e Madonna di Lourdes, nella zona del cosiddetto Rione Villa di San Giovanni a Teduccio: circa una decina i colpi di pistola esplosi, davanti a numerose persone che, proprio in quegli istanti, si stavano preparando per la tradizionale Via Crucis.
Uno dei due arrestati è Francesco Rinaldi, 36 anni, detto “Ignazio”, figlio del capo clan Antonio Rinaldi, ucciso alla fine del 1990 e nipote dell’attuale capoclan Ciro Rinaldi.