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La Procura dei Minorenni di Napoli ha chiuso le indagini sulla morte di Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni uccisa oltre otto mesi fa da una statuina caduta dall’alto mentre stava passeggiando nella zona dei Quartieri Spagnoli insieme con il compagno. Il responsabile sarebbe un “tredicenne problematico” forse autore in passato di altri lanci di oggetti dal balcone. A causa della sua età non è imputabile. Archiviata invece la posizione del fratello maggiore. È ancora aperto invece un altro filone d’indagine, della Procura di Napoli, che riguarda la posizione dei genitori e le loro eventuali responsabilità.
Gianfranco Jaconis, padre di Chiara ha dichiarato: “Siamo ancora scossi, ma questa è la prima volta che vediamo uno spiraglio di verità sulla morte di Chiara. Ma siamo ancora lontani dall’avere giustizia” concludendo che da ciò che emerge, quel ragazzino poteva e doveva essere seguito con più attenzione.
Anche la sorella di Chiara si dice “arrabbiata” poiché con oggi si è appreso che non fu una casualità, ma qualcosa che poteva essere evitato, e che il comportamento dei genitori, tra omissioni e negazioni, rende ancora più grave quanto accaduto.