Una giornata di sciopero in tutta Italia, e una manifestazione sotto la sede della Regione Lazio, per chiedere il rinnovo dei contratti di lavoro, scaduti da 6 e 13 anni. A incrociare le braccia domani saranno le lavoratrici e i lavoratori della sanità privata e delle Rsa che denunciano come il contratto nazionale della sanità privata e il contratto unico delle Rsa siano di fatto bloccati dalle parti datoriali Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e Aris (Associazione Religiosa Istituti Sociosanitari). “Abbiamo deciso di scioperare a seguito del fallimento del tentativo di conciliazione presso il ministero del Lavoro e dopo mesi di rinvii e silenzi inaccettabili”, dichiarano i segretari nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Barbara Francavilla, Roberto Chierchia e Ciro Chietti. Dalle associazioni datoriali, denunciano i sindacati, giunge solo “una posizione inaccettabile che lascia oltre 200mila professionisti del settore senza contratto”. “Il lavoro svolto nelle strutture sanitarie private accreditate è a tutti gli effetti un servizio pubblico che integra il Servizio Sanitario Nazionale, come sancito dall’articolo 32 della Costituzione. Per questo chiediamo regole chiare e vincolanti per l’accreditamento: chi riceve fondi pubblici – sottolineano i sindacalisti – deve garantire salari dignitosi, il rispetto dei diritti e dotazioni organiche adeguate, esattamente come avviene nella sanità pubblica. È necessario che tutte le Regioni facciano la loro parte ed inseriscano questi criteri come obbligo per mantenere gli accreditamenti”.
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