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Otto condanne, per oltre 70 anni di carcere complessivi, e tre assoluzioni: si chiude così il processo con rito ordinario sulle infiltrazioni della camorra negli ospedali napoletani, in particolare da parte del clan Cimmino-Caiazzo, che avrebbe imposto estorsioni negli appalti e soprattutto per la ristrutturazione di alcuni padiglioni dei Cardarelli. Il giudice ha condannato alcuni imputati a risarcire gli ospedali, le associazioni consumatori e di vittime della criminalità, la Cgil nazionale e regionale.
La raffica di arresti risale all’ottobre del 2021: 40 le persone, tra boss della camorra e imprenditori, a cui la Polizia di Stato, coordinata dalla Dda, notificò una misura cautelare.
Le condanne più pesanti, per quasi 290 anni di carcere, si sono avute nel processo celebrato con il rito abbreviato, conclusosi nel dicembre del 2022, che ha visto imputati 33 persone, tra cui il boss Luigi Cimmino, deceduto lo scorso aprile.