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E come le grandi feste, le grandi occasioni, ci si veste bene e si prepara casa. Non c’è angolo della città che non si stia attrezzando con maglie, bandiere e drappi azzurri e bianchi.

Dai quartieri popolari alle periferie. Da un balcone all’altro, si chiede la cortesia alla signora del primo piano ed alla famiglia che abita all’ultimo, basta un nodo è il gioco è fatto. Quello stesso nodo dello striscione che è anche un nudo al cuore, lo stesso che i napoletani vogliono sciogliere prima del 4 giugno.

Sono tanti, troppi gli anni che la città attende questo momento. Dopo la brutta pagina degli scontri con i tedeschi e tifoserie azzurre chiedono di andare in Piazza del Gesù e comprare lì una birra oppure una pizza, un euro che non cambia la vita può contribuire ai danni ricevuti in un pomeriggio di guerriglia urbana. È proprio questa aria di reciproca solidarietà che si respira a Napoli, pronta a scoppiare in una grande festa. È una pagina di storia nuova. Napoli la sta scrivendo.

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