Miracolo San Gennaro

Alle 17.03 si è rinnovato il miracolo della liquefazione del Sangue di San Gennaro. Ad annunciarlo lo sventolio di un fazzoletto bianco seguito dall’ostensione dell’ampolla con il sangue liquefatto del Santo Patrono partenopeo

Alle 17.03 si è rinnovato il miracolo della liquefazione del Sangue di San Gennaro. Ad annunciarlo lo sventolio di un fazzoletto bianco seguito dall’ostensione dell’ampolla con il sangue liquefatto del Santo Patrono partenopeo. Come da tradizione, il rito è stato scandito da una processione che, partita dal Duomo, ha attraversato il centro storico, per poi concludersi nella Basilica di Santa Chiara, e che si svolge in memoria della traslazione delle reliquie del Santo dal cimitero ubicato nell’Agro Marciano, oggi ricompreso  nel quartiere Fuorigrotta, alle Catacombe di Capodimonte, ribattezzate per questa ragione Catacombe di San Gennaro. Un corteo che a meno di 48 ore dalla conquista aritmetica dello scudetto da parte del Napoli ha unito sacro e profano, con le centinaia di bandiere e striscioni che da settimane adornano le strade del capoluogo partenopeo che hanno fatto da sfondo alla processione, seguita dai fedeli e dai tanti turisti che gremiscono il capoluogo campano.

Una coincidenza tra il miracolo religioso della liquefazione del sangue del Santo Patrono e quello sportivo della conquista dello scudetto cui ha fatto riferimento all’Arcivescovo di Napoli, Don Mimmo Battaglia, che nell’omelia della Santa Messa di Ringraziamento ha auspicato che lo scudetto del Napoli diventi non solo motivo per gioire ma anche uno sprone a rimboccarsi le maniche facendo sì che la città, la cui storia è ricca di trame di bene, possa continuare a tesserne altre ancora più ricche di vita e di speranza.

DiRedazione

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