Una sfida da vincere, cercando di farlo nel più breve tempo possibile. Perché i progetti sono fermi al palo e le promesse, negli anni, si sono sprecate. Il futuro di Bagnoli torna all’attenzione delle forze politiche locali. Oggi sull’argomento è intervenuto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi alla conferenza ‘Civiltà del mare – le Università per il subacqueo” organizzata dalla Marina militare e dalla Fondazione Leonardo e ospitata al Centro congressi dell’Università Federico II. Una città con un grande porto, con una grande tradizione culturale, con alcune contraddizioni come Bagnoli, dove nel raggio di poche centinaia di metri abbiamo una riserva marina protetta e uno dei litorali più inquinati dal punto di vista dell’impatto industriale che esista in Italia.

L’ultima idea, per scongiurare l’ipotesi della rimozione diretta degli strati sottomarini del fondale, un intervento dai costi esorbitanti e dalla complessa sostenibilità in quanto sarebbe difficile smaltire i rifiuti speciali, è quella di utilizzare batteri allevati nel Nord Europa pronti a ridimensionare le sostanze inquinanti, aiutati da una tecnologia complementare, che prevede la trasmissione di corrente elettrica per accelerare la degradazione e la fissazione dei contaminanti presenti. Insomma, verrebbero tombati pezzi di mare per poi essere recuperati in circa 5-10 anni diventando così puliti.

DiRedazione

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