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Il futuro di Forza Italia, dopo la morte di Silvio Berlusconi, dipenderà dalle decisioni della famiglia. Da quanto Marina e Piersilvio vorranno continuare ad investire politicamente per evitare il passaggio delle anime forziste verso Fratelli d’Italia o le sirene del Terzo Polo. Il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani è categorico “abbiamo il dovere di andare avanti”, ha dichiarato, ” Forza Italia non deve scomparire e il nome di Berlusconi rimarrà nel simbolo del nostro movimento”. C’e’ chi, invece, sostiene come Miccichè, che il partito non è da congresso e si assisterà alla lite su chi sarà proprietario del simbolo. L’investimento cui è chiamata la famiglia è politico e anche economico perchè il partito è stato sorretto anche da fidejussioni del Cavaliere. Cosa decideranno i figli? Quale sarà il ruolo Marta Fascina? Che valenza avrà il comitato politico convocato dal tesoriere Messina. Sono tutte domande che troveranno risposte nelle prossime settimane-. Il partito è sotto choc e lo è anche a Napoli, una città con la quale il Cavaliere ha avuto un rapporto intenso scandito da tappe politiche importanti. Il G7 del 1994, il primo avviso di garanzia all’ex premier al San Carlo, l’impegno per la risoluzione della crisi dei rifiuti. E poi quella frase che spesso ripeteva “io sono un napoletano nato a Milano”. Berlusconi amava Napoli anche per le sue passioni da “papi alla Pascale, a Marta Fascina”. Solo pochi giorni fa, i suoi complimenti per lo scudetto degli azzurri. La sua sincera amicizia con la napoletana Diana De Feo moglie di Emilio Fede. Una grande empatia quella di Berlusconi per la citta’ partenopea che ha sempre ricambiato.    

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