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Truffa bonus cultura 18enni , scarcerati i librai: non è un reato ma un illecito amministrativo

La presunta truffa milionaria di Ercolano sul bonus cultura 18App, il buono di 500 euro che il governo assegna a ogni  neomaggiorenne per l’acquisto, tra l’altro, di libri, non sarebbe un reato ma un illecito amministrativo. Per questo il Tribunale del Riesame ha provveduto, su richiesta della difesa, all’annullamento dell’ordinanza cautelare  che aveva portato all’arresto di 5 persone all’inizio di febbraio. Le indagini della Guardia di Finanza  avevano fatto emergere come dalla “Libreria dei Borbone” di Ercolano, tra il 2017 e il 2020, siano partite migliaia di pratiche per il “bonus” con richieste di rimborsi per due milioni. I 6 mila bonus spesi nella piccola libreria, secondo gli inquirenti, non sarebbero stati usati per l’acquisto di libri ma cambiati  in contanti e divisi tra i librai e i neodiciottenni.

Ci sarebbero stati anche diversi  studenti complici, divenuti  veri e propri procacciatori di clienti con  tanto di retribuzione per ogni 18enne presentato in libreria.  La tesi del collegio difensivo, formato dagli avvocati  Maurizio Capozzo, Bruno La Rosa e Antonio Spagnuolo, che ha portato alla scarcerazione, è che la norma sarebbe scritta male. Tornano liberi, dunque, Annunziata Liccardi, Eduardo Mandola e Renato Alfieri, rispettivamente titolare e gestori della libreria di Ercolano. Intanto, il bonus  cultura  torna al centro del dibattito politico  nazionale con il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ne invoca la cancellazione.

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