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“Mio padre è ancora pieno di lividi. C’è stata una lunga colluttazione durante la quale Michele impugnava un coltello”. A parlare è la figlia dell’81 vicino di casa di Michele Noschese in arte Dj Godzi morto ad Ibiza in circostanze ancora da chiarire. “Ora speriamo che possa migliorare”, racconta la donna, sottolineando come il padre sia stato trovato in evidente stato di shock e confermando al contempo l’ottimo rapporto di vicinato tra i due. L’anziano ancora sconvolto anche per aver appreso della morte del Dj, dal canto suo, ancora sotto shock, non ha potuto confermare se Noschese avesse avuto o meno un coltello. Intanto il padre del musicista, l’ortopedico napoletano Giuseppe Noschese che ha definito l’autopsia sul corpo del figlio “troppo frettolosa” ha nominato un perito di parte e chiesto nuovi esami sulla salma come una Tac o una risonanza che potrebbero accertare se Michele sia stato picchiato o meno. Nella denuncia presentata dal padre del 35enne sono allegate anche le testimonianze degli amici del Dj relative ai pugni che Michele avrebbe ricevuto dalla Guardia Civil.
Intanto, l’autopsia effettuata in Spagna parla di una necrosi polmonare come causa della morte. Secondo i medici, Michele non avrebbe subito percosse tali da giustificarne il decesso. Ma la famiglia del DJ vuole vederci chiaro.