Ad un anno dalla conclusione dei lavori del pronto soccorso dell’università Vanvitelli, si inizia a muovere qualcosa. Ieri una riunione operativa tra il manager dell’azienda Ferdinando Russo, il Rettore Gianfranco Nicoletti e i capi dei dipartimenti assistenziali integrati per tentare di superare questo lungo periodo di stallo e programmare l’apertura. Entro domani sarà messo a punto un documento per mettere nero su bianco quanto necessario per poter finalmente inaugurare il pronto soccorso. In primis serve personale medico e infermieristico oltre che le apparecchiature. Bisogna fare il punto sulle risorse finanziarie e di personale da mettere in campo. L’Ateneo è pronto a sostenere i costi di gran parte delle attrezzature necessarie ma è chiaro che gran parte delle necessità dovranno rientrare nei finanziamenti da prevedere nell’intesa con la Regione. Un pronto soccorso non si improvvisa, bisogna pianificare tutte le attività, spiega il Presidente dell’ordine dei medici, Bruno Zuccarelli  che pone l’attenzione sulla necessità di dotarsi delle reti dell’emergenza tempo dipendenti e soprattutto sul reclutamento del personale. I medici di pronto soccorso così come quelli in servizio sulle ambulanze sono sottoposti a turni massacranti ed esposti come noto ad un rischio di aggressioni costante, cosa che ha determinato negli anni una vera e propria fuga dei camici bianchi verso il privato e il convenzionato. L’appello fino ad oggi inascoltato di sindacati e associazioni di categoria è quello di intervenire a livello nazionale con incentivi e gratificazioni per evitare che questa emorragia di medici continui.

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DiRedazione

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