mondragone

I liquami zootecnici finivano in un canale che confluisce nel torrente “savone”, chea sua volta si immette direttamente in mare nel comune di mondragone.

Quasi 3.000 mq di un allevamento bufalino sotto sequestro preventivo ed il titolare denunciato all’Autorità Giudiziaria per scarico non autorizzato di acque reflue industriali risultanti dal ciclo di produzione e abbandono incontrollato di rifiuti sul suolo e nelle acque superficiali. Questo il bilancio di un’operazione volta al contrasto e alla repressione di illeciti a danno dell’ambiente, condotta, nella giornata di giovedì, in un’azienda agricola di Falciano del Massico (CE), dall’Ufficio Circondariale marittimo di Pozzuoli e dai dipendenti Uffici marittimi di Mondragone e Castel Volturno.


Dai capillari controlli eseguiti dai militari è emersa l’illecita immissione di scarichi reflui zootecnici sui terreni circostanti all’azienda e in un canale di raccolta di acque il cui corso termina nel torrente denominato “Savone”, il quale, a sua volta si immette, dopo alcuni chilometri, direttamente in mare, nel Comune di Mondragone.

Tale attività si inserisce in una più ampia operazione finalizzata al contrasto dei reati ambientali, fortemente promossa dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera e che l’Ufficio Circondariale marittimo di Pozzuoli, attraverso le proprie articolazioni presenti sul litorale Domizio, sta svolgendo, sotto il diretto coordinamento della Capitaneria di porto di Napoli. La Guardia Costiera, nei prossimi mesi, proseguirà la propria attività di polizia giudiziaria di competenza per individuare gli scarichi idrici abusivi presenti lungo la costa ed interrompere tali condotte illecite che influiscono sullo stato di salute dei corsi d’acqua e dell’ambiente marino, quale ultimo corpo recettore di tali sversamenti inquinanti.