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“Sì, l’ho ucciso. Gli ho fatto del male. Non so dirvi perché”. Sono queste le sole parole pronunciate da Antonio Emanuele De Luca, il custode reo confesso del delitto avvenuto sabato scorso al centro commerciale Vulcano Buono di Nola. L’accusa per il 20enne di Secondigliano è di omicidio aggravato dai futili motivi e dall’utilizzo di un coltello. Rinchiuso nel carcere di Poggioreale, il 20enne nei prossimi giorni verrà sottoposto all’interrogatorio di garanzia mentre in queste ore si passano al setaccio le immagini delle telecamere di video sorveglianza per ricostruire quanto accaduto. Sabato pomeriggio intorno alle 17.30 Domenico Esposito, 28enne originario di Acerra era accorso insieme al padre nel parcheggio del centro commerciale dopo che la sorella, addetta alle vendite in un negozio di abbigliamento, gli aveva chiesto una mano per cambiare la ruota della macchina rimasta in panne. La donna aveva provato a chiedere aiuto al vigilante ma lui si era rifiutato. Cosa sia accaduto dal momento del rifiuto alla richiesta di aiuto al fratello fino all’accoltellamento, resta da chiarire. Difeso dall’avvocato Mario Griffo, Antonio Emanuele De Luca si é avvalso della facoltà di non rispondere rispetto alle accuse che gli sono state mosse. “Non so perché l’ho fatto”, le sue uniche parole.

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