Pasta regina della tavola


L’inflazione che taglia il potere d’acquisto ha messo anche la pasta a confronto con i grandi temi globali.
I pastai di Unione Italiana Food lanciano “Pasta, straordinario quotidiano”, una guida al servizio delle
famiglie italiane alle prese con i disagi del carovita: una raccolta di 54 ricette, una per ogni settimana
dell’anno. Idee di gusto per 4 persone dal costo contenuto, tutte sempre entro un massimo di 10 euro euro.
Ha un costo contenuto, fa bene, sazia e basta qualche minuto per portarla in tavola: oggi più che mai, con l’inflazione che taglia il potere d’acquisto delle famiglie italiane, la pasta risponde perfettamente alle esigenze attuali, confermandosi un alimento accessibile anche in un momento difficile per tutti.

Protagonista di infinite ricette dal gusto e varietà straordinarie, alimento antispreco
amato nel mondo, rappresenta la soluzione gastronomica al tempo stesso più gustosa ed economica: in
Italia con mezzo chilo di pasta e pochi altri ingredienti (come olio, pomodoro, legumi e aromi) si riesce a
preparare un pasto sano, nutriente e bilanciato per una famiglia di 4 persone spendendo nell’insieme
poco più di 2 euro (50 centesimi a persona). Parliamo di uno dei prodotti più amati al mondo, ma anche di un alimento completo, senza controindicazioni culturali o religiose e facile da conservare.
Ai contraccolpi di pandemia, geopolitica, caro prezzi ed energia di questi ultimi anni, che hanno messo
anche la pasta a confronto con i grandi temi globali, arriva la risposta dei pastai di Unione Italiana Food con “ Pasta, straordinario quotidiano ”, una guida ideata e realizzata in collaborazione con Giunti Editore al servizio delle famiglie italiane alle prese con il carovita: una raccolta di 54 ricette – una per ogni settimana dell’anno – per 4 persone, con un costo che si attesta spesso sotto i 5 euro, senza mai superare nelle proposte più elaborate un budget complessivo di 10 euro.

Praticamente un range tra euro 1,25 e 2,50 a persona per un gustoso piatto di pasta. Un prontuario di gusto e convenienza, che coniuga portafoglio e palato nel segno della straordinaria varietà delle ricette italiane.
Il libro è suddiviso in 5 categorie (stagionali, regionali, grandi classici, vegetariane e ricorrenze) a cui si
aggiungono 7 ricette d’autore ideate dalla Chef Sarah Cicolini (Santo Palato, Roma) che si
contraddistinguono per essere antispreco, sostenibili e stagionali.

Ad ogni ricetta è affiancato un commento e l’indicazione calorica e nutrizionale della dott.ssa Valeria Del
Balzo, biologa nutrizionista, con una scheda dei valori nutrizionali e un approfondimento.
“Di tutte le evoluzioni che potremmo raccontare sulla pasta – afferma Margherita Mastromauro,
Presidentessa dei pastai di Unione Italiana Food
– oggi quella che ha più senso ricordare è sicuramente il
potere aggregante, a livello sia sociale che culturale. La pasta, questa straordinaria tradizione che
accompagna da secoli il nostro quotidiano, appunto. Parliamo di un prodotto che possiamo considerare
economicamente accessibile per tutti, che riesce a soddisfare le necessità tanto del singolo individuo,
quanto della famiglia più numerosa e che può tranquillamente accomunare necessità culturali e religiose
molto distanti. L’obiettivo di questo volume è dimostrare che con una spesa molto contenuta – parliamo di massimo 10 euro – la pasta ci garantisce un pasto completo, nutriente e squisito. Perché la pasta è questo: un “lusso”, ma alla portata di tutti. In questo senso la pasta rappresenta certamente la soluzione all’attuale fase di incertezza economica”.
DALLE RICETTE STAGIONALI AI GRANDI CLASSICI: 5 CATEGORIE CON UN SOLO DENOMINATORE, LA PASTA
L’Italia è il primo Paese produttore (con 3,5 milioni di tonnellate precediamo USA e Turchia) e il mondo
riconosce questo primato abbracciando la pasta prodotta nel nostro Paese. Ne siamo i più grandi
consumatori, con circa 23 chili annui pro-capite: la mangiamo tutti e la portiamo in tavola almeno 5 giorni
a settimana, anche due volte al giorno. Per 1 italiano su 2 è il piatto preferito (fonte: Doxa “La qualità
della pasta” 2017). Ma siamo anche quelli che più di tutti la fanno conoscere al resto del mondo: ben oltre
la metà della produzione nazionale di pasta è destinata all’estero (circa il 61%). È un alimento che unisce
l’Italia, seppure con le sue mille interpretazioni regionali che ne arricchiscono la portata culturale e ciracconta all’estero, in tutto il mondo vive di riflessi culturali che sanno restituirci storie nuove. È per questo che il ricettario è suddiviso in 5 categorie:

  • Le ricette stagionali. La categoria più contemporanea per il suo essere sostenibile e locale Parliamo
    di piatti di pasta non necessariamente tradizionali o storici, ma che abbiano elementi caratteristici
    delle quattro stagioni (come le “Farfalle alla vignarola”, i “Maccheroncini tonno fresco e zucchine”
    per l’estate, i “Sedanini al sugo di peperoni friggitelli” per l’autunno e le “Penne con radicchio” per
    l’inverno).
  • Le ricette regionali. Qui entrano in gioco tradizioni, storia, evoluzioni più o meno radicali, passando
    per l’ universo di ricette nelle nostre regioni: dalle pugliesi “Orecchiette con le cime di rapa” ai
    romani “Spaghettoni cacio e pepe”, dall’immortale e imitatissima pasta con il ragù alla bolognese
    alle “Pennette alla valdostana” o alla “Pasta e fagioli alla veneta”
  • I Grandi Classici che potremmo definire vintage. Si tratta di ricette nate negli anni ottanta o
    novanta, che recentemente vivono nuova gloria, come le “Pennette alla vodka”, gli “Spaghetti aglio
    e olio”, i “Tortiglioni alla boscaiola” e le “Linguine con la colatura di alici”.
  • Le ricette vegetariane. L’Italia è piena di ottime preparazioni con l’utilizzo di soli ingredienti
    vegetali, per un pubblico sempre più vasto di persone che scelgono una dieta vegetariana e, in
    molti casi, vegana: “Strangolapreti agli spinaci”, “Minestrone estivo al pesto (con conchigliette)”,
    ma anche preparazioni più sfiziose come le “Penne al profumo di limone” o gli “Spaghetti alla
    carbonara vegetale”.
  • Le ricette per le ricorrenze: i “Cestini di spaghetti ai frutti di mare” o le “Casarecce al sugo di
    agnello” ci riportano subito a cenoni natalizi o pranzi pasquali.
    LE RICETTE DELLA CHEF SARAH CICOLINI DI SANTO PALATO
    Capitolo a parte per le sette ricette della Chef Sarah Cicolini di Santo Palato a Roma: classe 1988,
    abruzzese e appassionata di pasta. Proprio perché la storia della pasta ci ha insegnato quanto l’evoluzione sia essenziale, la cucina della Chef racchiude in sé questi aspetti: la freschezza, l’energia e una conoscenza approfondita della tradizione italiana. Le sue ricette, all’insegna dell’antispreco e della stagionalità, racchiudono tutte le categorie: “Mezze maniche alla Carbonara”, “Fusilli al ragù di pecora”, “Spaghettoni burro, alici e finocchietto”, “Spaghetti, vongole e peperone verde”, “Sedanini al ragù di gallinella”, “Ruote piselli e caprino”, “Ziti con pesto di melanzane e datterini”.
    LA NUTRIZIONISTA: “MAI SOTTOVALUTARE IL RUOLO DEI CARBOIDRATI NELLA NOSTRA DIETA”
    La sua semplicità non deve farci dimenticare che è il perno centrale dell’alimentazione, senza tralasciare l’importanza della “dieta mediterranea”. “I carboidrati complessi sono la principale fonte di energia per mente e corpo – afferma la nutrizionista Valeria Del Balzo – la benzina che ci spinge a compiere qualsiasi azione. La pasta riesce anche a conciliare un buon riposo notturno, se consumata nelle giuste quantità e con il condimento adeguato, perché ci restituisce le energie perse durante la giornata, consentendo di rilassarci senza cercare fonti energetiche altrove, stressando corpo e mente”. Ci sono poi delle motivazioni scientifiche: la pasta ci fornisce la quota di carboidrati complessi dei quali abbiamo bisogno. Basti pensare che in una dieta equilibrata il 55-60% di ciò che mangiamo deve essere composto da carboidrati. “Le variazioni che possono attualizzare la dieta in questione possono riguardare le quantità, oggi 80 grammi di pasta sono la media sufficiente per un piatto, e i metodi di cottura che accompagnano gli elementi che andranno ad arricchirla – conclude la Dottoressa – ma la pasta rimane centrale”.