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La vecchia gestione della Salernitana implicata nel caso plusvalenze su cui indaga la procura di Tivoli. Iervolino è tranquillo, ma Fimmanò conferma che l’effetto lo pagherà la nuova società.

Si sente più che tranquillo Danilo Iervolino, confortato anche dal suo team di legali. Le perquisizioni che hanno interessato la sede della salernitana si riferiscono a stagioni sportive che precedono il cambio di proprietà. Ma le eventuali sanzioni, purtroppo, ricadranno su questa salernitana, la nuova, anche se, come ha già garantito Fimmanò, stante i tempi, non in questa stagione.

Al centro del contendere sempre le ormai famose plusvalenze e per quanto riguarda i granata la procura di Tivoli ha già iscritto nel registro degli indagati Lotito, il generale marchetti, Igli Tare e l’immancabile sornione Fabiani. Sotto la lente d’ingrandimento alcuni trasferimenti di giocatori, a partire da Akpa Akpro, per un valore di 12,7 milioni di euro, pezzo forte del club biancoceleste.

Già, perché naturalmente il destino di Lazio e Salernitana, in questa inchiesta, è ovviamente intrecciato. A seguire, sempre per valore, c’è Mattia Sprocati, 3 milioni e 250mila, Tiago Casasola, 3, Emanuele Cicerelli, 2 e mezzo, per poi arrivare a pochi spiccioli, come Biagio Morrone, mezzo milione, Mattia Novella, 300mila e Andrea Marino 250mila. L’accusa per Fabiani, Marchetti e Corradi, quest’ultimo per un periodo amministratore unico della Salernitana, sarebbe di aver alterato i bilanci riportando plusvalenze fittizie mediante valutazione dei giocatori ceduti non rispondenti al vero con emissione di false fatturazioni. In tal modo gli altri indagati, Lotito, Moschini, Cavaliere e Tare, gonfiando i costi, avrebbero indicato nelle dichiarazioni dei passivi inesistenti e, riportando un valore dei giocatori esagerato, avrebbero falsato il valore della stessa società sportiva.