Pompei

Un grande progetto per consolidare lo stato di conservazione del sito di Pompei, un accordo tra l’Ente Parco e l’Università di Torino che permetterà di raggiungere l’obiettivo di manutenzione programmata portata avanti grazie ad un sistema di monitoraggio che si sperimenta in questi mesi.

Ai fini della conservazione e di tutte le analisi propedeutiche al rilevamento dello stato delle strutture archeologiche, Pompei coinvolge sempre più le università in progetti di monitoraggio e schedatura favorendo la formazione di giovani studenti.

Proprio in questi giorni si è concluso il primo “cantiere pilota di monitoraggio e schedatura conservativa” presso la Domus della Caccia Antica. L’iniziativa desta entusiasmo per la tutela del patrimonio del Parco. “Bisogna sapere dove intervenire in maniera preventiva”. Sottolinea il direttore generale Gabriel Zuchtriegel.

Lavoro certamente non semplice considerati gli oltre 10mila ambienti con affreschi e mosaici ma con le tecnologie digitali oggi la nuova generazione ha un’arma in più e delle possibilità mai avute nella storia dell’archeologia e del restauro.

Gli strumenti e il sistema di acquisizione dei dati sono stati messi a punto dai funzionari del Parco e vengono testati dagli studenti grazie ad un’attività di survey dello stato di conservazione. Il coordinamento dell’attività e del sistema di acquisizione dati, che prevede anche voli mensili di un drone che fotografa l’intero sito dall’alto, è a cura del Parco archeologico di Pompei.

Un progetto proiettato nel futuro partendo dalla conservazione della storia.

DiRedazione

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