Arriva l’ok della Camera alla norma che, compiuti i 70 anni, manda in «pensione» i sovrintendenti stranieri, a cominciare da Stéphane Lissner, fino al 31 maggio alla guida del San Carlo e già chiamato a lasciare l’incarico che avrebbe dovuto ricoprire per altri due anni. Senza proroghe per i contratti in corso, l’equiparazione dei limiti di età con i manager italiani passa 146 sì, ponendo la fiducia (82 no e un astenuto). Adesso lo schema si replica al Senato: dopo un passaggio in commissione, il finale appare scontato probabilmente la prossima settimana, di certo non oltre il 9 luglio.
La data precisa ha poca importanza per il Teatro di San Carlo: e la succesione di Lissner si avvicina.

Il sindaco Gaetano Manfredi, che presiede la fondazione lirica, ha annunciato da tempo l’intenzione di nominare il nuovo sovrintendente entro luglio. Due le strade per la nomina: convocare il consiglio di indirizzo del San Carlo e valutare l’opportunità di pubblicare subito un avviso per raccogliere le candidature; in alternativa, Manfredi potrebbe scegliere direttamente un profilo di livello da proporre al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha potere di veto. In pole position c’è Carlo Fuortes, ex amministratore delegato Rai che in passato ha avuto un incarico all’Opera di Roma. Resta però un’incognita: il contenzioso aperto da Lissner, che ha schierato tre avvocati in sua difesa, presentando un ricorso che potrebbe chiudersi anche con una transazione.

DiRedazione

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