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Nelle carte della procura di Salerno si ripercorrono gli ultimi giorni di Marzia Capezzuti, la giovane milanese scomparsa a Pontecagnano nel marzo del 2022, e viene fuori la crudeltà dei suoi presunti aguzzini.

Un minorenne dovrà rispondere di omicidio e occultamento di cadavere: stessa accusa viene contestata ai genitori, sospettati anche di tortura, maltrattamenti, sequestro di persona e indebito utilizzo delle carte di credito della vittima.
Nelle carte della procura di Salerno una verità atroce sul destino di una ragazza sfruttata prima dall’uomo che diceva di amarla e poi dalla di lui famiglia. Niente altro che un bancomat, ma al contrario della fredda macchina, Marzia Capezzuti era una ragazza, carne e ossa, ed era desiderosa di calore umano, un calore che credeva di aver trovato in quella famiglia di Pontecagnano Faiano. Il velo si è sollevato sulla scomparsa della giovane milanese e i particolari che ne vengono fuori sono agghiaccianti, come il ritenerla responsabile della prematura morte del fidanzato e per questo punirla.

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Omicidio Capezzuti, i dettagli agghiaccianti: picchiata, torturata e segregata

I componenti della famiglia Vacchiano-Noschese, dove era ospitata, la trattano con disprezzo, la malmenano e umiliano, la picchiano e torturano, poi la segregano e si impossessano della pensione d’invalidità mentre ai genitori di lei, preoccupati, dicono che è andata via con un altro fidanzato. Poi, quando il cerchio si stringe e il clamore diventa eccessivo, la prelevano di notte, la uccidono e nascondono il cadavere. Tutti e tre, coniugi e figlio minore, ragazzino che con gelida freddezza dopo aver partecipato all’efferata azione, con una videochiamata su Istagram sembra abbia raccontato alla sorella dove e come è stata uccisa Marzia. Gli investigatori acquisiscono la conversazione e chiudono il cerchio.